Youtube comments of (@VNRangeloni).
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Senza dubbio può aiutare a riscoprire valori comuni che sono andati piuttosto perduti in Italia. Parlo di valori morali e sociali, fino alle piccole consuetudini quotidiane.
La Russia dimostra con coraggio, avendo mezzo mondo contro, di essere pronta a difendere i propri interessi nazionali.
In questi giorni ha dimostrato di essere disposta a tendere la mano in aiuto anche a, chi sulla carta, la vede come paese ostile.
In questi anni ho colto anche un amore verso l'italia (cultura, storia, cinema, letteratura, musica, cucina, stile, ecc) che raramente è percepibile tra gli italiani stessi..
Spesso si tratta di piccole cose, ma che contengono un grande significato.
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+Andrea Giannotti
Cerco di essere più imparziale possibile riconoscendo quando le cose non vanno da una parte, piuttosto che dall'altra e mi sento di trovare tante imprecisioni nel suo commento.
Si, a Kiev c'erano tante persone in piazza, ma per cosa manifestavano? C'ero anche io e mi ricordo bene cosa voleva quella gente. Sicuramente non quello che succede ora.
Lei che parla di processi democratici, come può legittimare un governo insediatosi a colpi di molotov, promosso da pazzi criminali che hanno bruciato vive decine di persone? Sui crimini di guerra potrei citare il famoso battaglione tornado, disciolto dallo stesso governo di Kiev a causa degli spaventosi crimini che nemmeno si preoccupavano di nascondere. O del battaglione Aidar, famosi per i famosi sequestri di persone e beni di loro gradimento come auto, aziende o case.
Inoltre confonde la situazione economica del paese: le industrie metallurgiche e farmaceutiche, per non parlare delle miniere si trovano per gran parte in Donbass, motore economico dell'Ucraina.
Se il presidente ucraino non avesse alle spalle la regia statunitense sarebbe economicamente fallito già due anni fa, non scherziamo. E a tal proposito ricordo le 7 ondate di mobilitazione di Kiev per rimpinguare l'esercito, mentre in Donbass sono TUTTI volontari.
Nessuno vuole lo stalinismo, ma solo vivere in pace e liberamente. nessuno avrebbe nemmeno pensato di separarsi, prima di ritrovarsi i cannoni dei carri armati puntati addosso. È accaduto tutto di conseguenza.
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Buongiorno, io non posso fare altro che riportare quello che vedo; quello che mi raccontano (accertandomi per il possibile che corrisponda alla realta'), ed alle informazioni che si possono reperire sul campo.
- Sulle armi russe posso solamente dire: non ce ne sono. O meglio, tutto quello che ho visto (e ho visto parecchio in oltre 5 anni), sono armamenti sovietici come fucili, mitragliatrici, lanciagranate, mortai, ecc, antecedenti agli anni 80. Dire con esattezza che fossero materiali trafugati negli enormi magazzini militari (se se ne intende di storia sovietica sapra' che enormi depositi di armi e munizioni erano sparsi in tutte le sue repubbliche, a maggior ragione in Ucraina, terra di confine); trofei di guerra (con Illovaisk e Debaltsevo le milizie fecero grosse scorpacciate); oppurearmamenti ricevuti dalla Russia mi e' impossibile dirlo. Ma so con esattezza che e' tutta roba obsoleta. Anche le tecniche funzionano una si e una no.
- sui numeri: soprattutto nei primi anni di guerra il vero motore era costituito dall'entusiamo: un'esercito di venti o trenta mila miliziani motivati puo' fare molte piu' cose di un esercito numeroso, ma che di combattere non ne ha voglia. Nel solo primo anno di guerra, secondo i dati ufficiali ucraini, ci furono qualcosa come piu' di SETTE MILA disertori! Se tu, da milanese, combatti ipoteticamente nelle trincee scavate a Monza (per seguire il suo paragone), sicuramente hai pou' motivazioni da chi arriva da Crotone e rischia le penne per conquistare quella terra di cui gli puo' importare ben poco. Quindi questo e' veramente il minore dei problemi!
- per quanto riguarda le uccisioni dei principali volti noti della rivolta del Donbass, non ho mai puntato il dito contro qualcuno di preciso. Ho le mie opinioni in merito, avendo avuto l'onore di tenere ottimi rapporti con molti di loro. Non tutti i nemici stanno dall'altra parte della trincea. Non tutti sono stati uccisi dagli agenti ucraini, ma nemmeno tutti sono periti per altre ragioni.
Spero di aver risposto in modo soddisfacente!
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Non proprio, o meglio, una piccola parte. In Ucraina gli armamenti principali sono quelli ereditati dall'epoca sovietica. Iniziando a percepire deficit di munizioni l'Ucraina acquista da paesi ex sovietici (baltici, bulgaria, repubblica ceca) questo vecchio materiale, di ormai non sanno piu' cosa farsene.
Poi ci sono munizioni nuove per armamenti vecchi, prodotti da Polonia, Blulgaria e anche Austira (si tratta di colpi di mortaio e granate).
Gli USA hanno fornito fucili, Javelin, Humvee e ci sono accordi per motoscafi da combattimeno, oltre che grandi quantita' di materiale materiale come visori notturni e termici, kit di primo soccorso, ecc.
Non puo' mancare la collaborazione con la Turchia, dalla quale ha acquistato droni Bayraktar, quelli impiegati dagli azeri nel Nagorno Karabakh
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Io, piu' che alle omissioni, ho fatto caso alle cose dette, ma che secondo me erano superflue o non contestualizzate. Ad esempio la citazione dell'Holodomor, secondo me, non ha assolutamente nulla a che fare con l'argomento trattato. Allo stesso modo vengono citati Strelkov e Bolotov, presentati entrambi come cittadini russi per insinuare che la regia delle proteste fosse russa, quando Bolotov era un residente di Stakhanov, dimenticando che prima dell'arrivo di Strelkov in Donbass erano emerse figure locali di primo ordine come Gubarev, Khodakovskiy, Zakharchenko, Mozgovoy, Dryomov, eccecc.
Non ho potuto fare a meno di constatare anche il fatto che le immagini utilizzate per descrivere le occupazioni dei palazzi del potere da parte dei filorussi dopo il Maidan, in realta' si riferiscono alle occupazioni dei municipi da parte dei paramilitari di Praviy Sektor nelle giornate precedenti al golpe di Kiev. Un aspetto da molti dimenticato, che dimostra come i primi ad agire da "separatisti" fossero stati paradossalmente proprio i sostenitori del Maidan!
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La questione del carbone effettivamente è spinosa. Diverse centrali termoelettriche ucraine, oggi spente per mancanza di carbone, erano state progettate per sfruttare le materie prime abbondanti a poche centinaia di KM di distanza. Negli ultimi anni l'Ucraina ha addirittura iniziato ad importarlo dal Sudafrica e dagli USA, ma di nascosto ha proseguito anche ad acquistare il carbone del Donbass: tra il 2014 fino al 2016 in modo palese, grazie ai convogli ferroviari che attraversavano la linea del fronte (si, la guerra si arrestava nel momento in cui dovevano transitare i vagoni!); successivamente quanto e' stata interrotta la tratta ferroviaria e imposto l'embargo alle repubbliche, hanno proseguito ad acquistare lo stesso carbone facendolo transitare via Russia e Bielorussia, con prezzo quadruplicato e mascherandolo come prodotto giunto da chissa' dove.. Tutti sono al corrente di cio', ogni tanto in Ucraina fanno finta di arrestare qualcuno per questo import vietato, ma rimane il fatto che l'Ucraina senza il Donbass e la Russia non puo' che soffrire. Ai "partner occidentali" Kiev serve solo in ottica anti-russa, una pedina comunque sacrificabile in qualsiasi momento, come si vede anche in questa crisi energetica.
Dal 2 novembre ha ripreso anche ad acquistare energia elettrica dalla Bielorussia, da quel Lukashenko che ufficialmente nemmeno riconoscono come presidente!
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